NO al prestito a pagamento nelle biblioteche

[Il 16 gennaio 2004] l’ Unione Europea ha aperto un procedimento di infrazione contro alcuni paesi europei, tra cui l’Italia, “colpevoli” di non aver introdotto la remunerazione degli autori e degli editori per i prestiti effettuati in biblioteca. E’ una misura che si inscrive in un quadro generale di attacco al diritto di leggere e di consumare cultura, musica, informazione. Già la cosiddetta EUCD, con le leggi di armonizzazione derivate, aveva pesantemente limitato le possibilità del diritto di copia e aveva introdotto la logica del consumo a scadenza dei prodotti (così, d’ora in avanti, chi acquisterà un e-book, un sw, un cd, un dvd, non avrà mai la certezza di poterlo utilizzare a distanza di anni o cambiando lettore, computer, palmare: è la civiltà dell’”inchiostro simpatico”, come è stata simpaticamente definita).

Anche se non dovesse sortire effetti immediati, la procedura europea ha già ottenuto il risultato di far considerare oggi plausibile ciò che fino a ieri sembrava inconcepibile. Dovremo dunque far pagare i prestiti in biblioteca per ridistribuire royalties agli editori e (in piccola parte) agli autori? Dovremmo sottrarre al già risicato budget di acquisto delle biblioteche pubbliche una quota per il pagamento dei diritti alla SIAE (come è successo per le fotocopie) magari proporzionale al numero di iscritti (come in Francia) o dei prestiti, con il risultato encomiabile di punire le biblioteche più attive ed efficienti? Dovremmo addossare allo stato la spesa, configurando una indiretta tassa sulla lettura, un equivalente moderno della tassa sul macinato?

Tutte queste soluzioni sono ugualmente indigeste. Le biblioteche hanno un’altra concezione del diritto d’autore: esistono e combattono perché gli autori (non solo quelli dei bestseller) siano conosciuti, letti, amati. Perché possano essere conosciuti, letti e amati anche dopo essere spariti dagli ostensori del mercato, dove rimangono per una vita media di soli sei, sette mesi. Le biblioteche hanno un’altra concezione del diritto d’autore: investono in catalogazione, promozione, stoccaggio per permettere agli autori di raggiungere i loro lettori. Esse rappresentano un grande scaffale aperto per l’editoria e per la libertà di informazione. Della loro opinione, vogliamo dire sommessamente ma decisamente, occorrerà tenere conto. A differenza di quanto è accaduto in passato.

Dal sito di NOPAGO

6 thoughts on “NO al prestito a pagamento nelle biblioteche

  1. Ciao.
    Che tristezza questa notizia.
    Pagare per leggere. Si arriverà a dover pagare anche per stare seduti su una panchina di un parco? Si arriverà a pagare per respirare l’aria? Per bere un bicchiere d’acqua (magari dopo che avranno chiuso gli acquedotti perchè le multinazionali saranno riuscite a convincerci che l’acqua in bottiglia è buona e quella del rubinetto imbevibile?)? Il Dio Denaro viene prima di tutto: della vita delle persone (basta pensare ai fatti di cronaca recenti sul funzionamento delle cliniche private, ai fatti recenti degli ennesimi morti sul lavoro che riempono due paragrafetti di giornale ma poi nessuno fa nulla…), dei valori morali, dell’ambiente, di ogni cosa.
    I politici con disposizioni come quella che hai riportato sul tuo blog (far pagare i prestiti delle biblioteche) perseguono una strategia comune che hanno messo in atto da tempo e che sta diventando sempre più aggressiva: impoverire non solo economicamente ma anche spiritualmente la gente. Rendere le persone ignoranti è un’arma micidiale per poi far passare “tutto quello che a loro conviene” come qualcosa che conviene alla gente (vedi recente legge sulla detassazione degli straordinari e sulla possibilità di lavorare fino a 60 ore la settimana)…
    Speriamo che da qualche parte ci sia qualcuno, una sorta di “nuovo Che Guevara” che porti le persone a capire e a ribellarsi…
    CIAO. Grazie

  2. accidenti !!! che schifo al giorno d’ oggi si nega pure la cultura leggere è la mia vita, ora, e farà parte del mio futuro, domani, così dovrebbe essere per tutti i ragazzi della mia età! Se ci impediscono di leggere siamo davvero finiti! ascoltate la voce dei più giovani!………. complimenti per il sito, interessante, senplice e molto accademico. CIAO

  3. E’ una follia!!!!!!!!!!!E’ la cosa più ridicola che io abbia mai sentito. Già è costoso comprare un libro, figuriamoci pagare per averlo in prestito, così non fanno altro che far fuggire la gente dalle biblioteca che soffrono la scarsa affluenza!!!!
    E’ assolutamente vergognoso

  4. Carissimi amici come non essere piu’ d’accordo e meno d’accordo con voi.

    Da noi in Francia dove con tutto il rispetto per le biblioteche italiane, le biblioteche sono biblioteche, per i libri bisogna pagare. Certo una volta l’anno… ma bisogna pagare. Con 60 euro si ha diritto a prendere in prestito 5 libri, 5 cd musicali e 3 Dvd per volta per ogni biblioteca. Io per motivi di studio ho almeno 20/25 prestiti aperti per mese. Sono felicissimo di pagare per le mie biblioteche. I libri delle biblioteche vengono tutti ricopertinati con una rilegatura plastificata in modo di durare a lungo e di mantenere ben visibile la sovracoperta… perdonatemi ma e’ un servizio quello del prestito che va pagato in minima parte dall’utente. Non possiamo illuderci che questo modello di societa’ continui a consentirci l’accesso ai libri, hanno troppa paura di noi lettori. peggio ancora se lettori di libri da biblioteca….. uhmmm
    Nelle biblioteche italiane i lettori potenziali non entrano per tre grandi motivi…. non si aspettano che le biblioteche funzionino… non si aspettano di trovare il libro che cercano non si aspettano di essere trattati come dei lettori….
    Quando sono nella biblioteca di quartiere sotto casa a Parigi, ho nei bibliotecari che vi lavorano degli appassionati di libri, che sono ben pagati perche’ amano quello che fanno. Non perche’ hanno vinto un concorso e non capiscono nulla del bene libro. Insomma il bibliotecario e’ un mestiere che richiede amore.
    Quante volte una bellissima edizione musicale mi e’ stata suggerita da qualche musicologo appassionato che e’ anche bibliotecario nelle mediateche cittadine… o quanti autori contemporanei a me distanti per cultura e lingua sono apparsi nella mia libreria dopo averli scoperti in biblioteca merito di un culture che vi lavorava.
    Questo e’ il motivo per cui le nostre biblioteche sono amate e vissute, mentre le vostre no… non qualche euro, ma amore per i libri e la possibilita’ di incontrare dall’altro lato del bancone un lettore come noi…

  5. SPERIAMO CHE TUTTO QUESTO NON SUCCEDA MAI, SAREBBE UNA DISPERAZIONE PER ME NON AVERE UN LIBRO DA LEGGERE. IO VADO IN BIBLIOTECA PROPRIO PER IL FATTO CHE NON MI POSSO PERMETTERE DI COMPRARE OGNI SINGOLO LIBRO CHE LEGGO. LASCIATE IL PRESTITO GRATUITO NELLE BIBLIOTECHE. GRAZIE

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