187 lettura finita (57/II anno) – Il cane di terracotta di Andrea Camilleri


Il cane di terracotta di Andrea Camilleri

Inizio lettura 24 gennaio 2008 – Termine lettura 26 gennaio 2008

Col senno di poi (cioè dopo aver letto molto Camilleri) questo racconto lo avrei visto bene come romanzo senza Montalbano. Per capirci come La concessione del telefono, Il birraio di Preston, Il colore del sole… Questo Montalbano in un certo senso storico mi convince poco. Rimane una “billizza” lo stesso ma mi pare un pò “artificioso”. Col senno di poi dicevo, e conoscendo molto meglio la produzione dello scrittore siciliano. Lettura che rimane sempre godibilissima. Camilleri è un vero maestro.

Voto: 8/10

Incipit
A stimare da come l’alba stava appresentandosi, la iurnata s’annunziava certamente smèusa, fatta cioè ora di botte di sole incaniato, ora di gelidi stizzichii di pioggia, il tutto condite da lazate improvvise di vento.

Trama. Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell’opera.
Ritorna l’investigatore Montalbano: nel corso di un’inchiesta su di un traffico d’armi, ispezionando una caverna che funge da deposito di ordigni, Montalbano scopre un passaggio che conduce a un’altra grotta, e qui trova due cadaveri: un ragazzo e una ragazza uccisi cinquant’anni prima. Obbedendo all’istinto prepotente che lo spinge a ricercare una verità sbiadita e forse ormai inafferrabile, il commissario Montalbano inizia un’indagine improbabile, che cerca di ricostruire vicende apparentemente non destinate ad approdare in un’aula di tribunale.

Scheda del libro
Autore: Camilleri, Andrea
Titolo: Il cane di terracotta / Andrea Camilleri
Edizione: 10. ed
Pubblicazione: Palermo : Sellerio, 1998
Descrizione fisica: 275 p. ; 17 cm.
Collezione : La memoria ; 355
Numeri: ISBN – 88-389-1226-2

Ex libro

“Chiama Catarella e fatti portare un cordiale dal bar”. “Catarella? Vuoi babbiare? Quello una volta che gli ho detto di portarmi un espresso, se n’è tornato con un francobollo”. Capitolo Tredici.

… per lasciare largo al gregge di Gegè, buttane bionde dell’est, nigeriane come l’ebano, travestiti bulgari, marchettari marocchini e via processiando, una vera e propria Onu della minchia, del culo e della fica. Capitolo quattordici.

“… bene i comunisti di Lenin ch’erano i comunisti ch’erano, il liceo non hanno avuto il coraggio d’abolirlo. Solo un arrinanzato, un parvenu, un semianalfabeta e mezza calzetta come questo ministro può pensare a una cosa simile. Come si chiama, Guastella?”. “No, Vastella” disse la signora Angelina. Propriamente si chiamava in un terzo modo, ma il commissario s’astenne dal precisare. Capitolo Quattordici.

Collegamenti utili per capire meglio il libro

Andrea Camilleri

Salvo Montalbano

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