132 lettura finita (2 – II anno) – Agnes Grey di Anne Bronte


Agnes Grey di Anne Bronte

Inizio lettura 17 settembre 2007 – Termine lettura 18 settembre 2007

Stile pacato, argomento frivolo, un libro piacevole. Si può riassumere così questo romanzo di Anne Bronte. Campagna inglese di metà ottocento: i suoi tipici paesaggi, i suoi tipici personaggi, lo stile di vita tipico di tanti altri romanzi d’epoca. Il contrasto tra la nobiltà gretta, invidiosa, senza valori e una ragazza dai saldi principi religiosi, timorata ddi Dio, intraprendente per scelta di vita ma costretta a rinunciare a ciò cui tiene di più per le convenzioni dell’epoca. Ma quando tutto sembra perduto… L’influenza dei romanzi della Austen è ben visibile. E’ sorprendete come una buona vena letteraria renda piacevole una trama letta già molte volte. Consigliato a chi vuole passare un pò di tempo senza troppi pensieri.

Voto : 8/10

Incipit
In ogni storia vera è racchiusa una morale; in alcune può essere difficile trovarla e, dopo averla trovata, è così povera e piccola che non valeva la pena schiacciare il guscio per quella noce rinsecchita.

Trama Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell’opera.
La giovane Agnes, io narrante e protagonista, abbandona la casa paterna per poter dare prova di sé e conoscere il mondo. Vivrà una storia d’amore, ma soprattutto avrà la possibilità di osservare la vacuità e la corruzione della buona società, smascherando, lucidamente e spietatamente, il lato oscuro delle persone “rispettabili”. Un romanzo ironico e penetrante di Anne (1820-49), l’ultima delle tre sorelle Brontë.

Scheda del libro
Autore: Bronte, Anne
Titolo: Agnes Grey / Anne Bronte ; introduzione di Janet H. Freeman ; traduzione di Anna Luisa Zazo
Pubblicazione: Milano : A. Mondadori, 1999
Descrizione fisica: XXVII, 236 p. ; 19 cm.
Collezione : Oscar classici ; 473
Numeri: ISBN – 88-04-47178-6

Ex libro
Non essendo tanto ricca da possedere un orologio, non potevo sapere che ora fosse se non guardando le ombre, che lentamente si allungavano, dalla finestra da cui si godeva una vista laterale, con un angolo del parco, un folto di alberi i cui rami più alti erano stati colonizzati da una compagnia innumerevole di rumorose cornacchie, e un muro alto con un massiccio cancello in legno, che senza dubbio comunicava con il cortile delle scuderie poichè dal parco vi si raggiungeva attraverso un’ampia strada carraia. Presto l’ombra del muro si estese a tutta la zona del parco che io potevo vedere, costringendo la luce dorata a ritirarsi centimetro per centimetro e a rifugiarsi infine sulle cime degli alberi. Infine, anche i rami rimasero in ombra, l’ombra delle colline lontane, o della terra stessa; e io simpatizzando con le laborosie cornacchie, rimpiansi di vedere la loro abitazione, immersa così poco tempo prima in una luce gloriosa, prendere il colore cupo, feriale del mondo terrestre, o del mio mondo interiore. Per un momento, gli uccelli che si innalzavano più in alto dei compagni riuscivano ancora a ricevere sulle ali lo splendore della luce, che dava alle loro piume nere il tono e lo splendore di un vivido rosso oro; poi anche questo svanì. Il tramonto gunse furtivamente – le cornacchie si fecero più silenziose – io divenni più stanca; e mi augurai di poter tornare a casa domani stesso. XXI, La visita.

Collegamenti utili

Anne Bronte 

Bronte Society

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